Un gruppo di ricerca tutto italiano, grazie al sostegno di AIRC, sta studiando nuove soluzioni contro la resistenza ai farmaci da parte delle cellule tumorali che impedisce alle cure di funzionare a lungo.
Grazie alla biologia molecolare sono stati scoperti nuovi bersagli molecolari e sviluppate nuove terapie mirate contro il tumore del polmone non a piccole cellule (CPNPC). Nonostante i risultati ottenuti, però, spesso le cellule cancerose sviluppano una resistenza al farmaco. È fondamentale quindi conoscere i meccanismi di questo processo in modo da pianificare strategie terapeutiche per evitare o superare la resistenza che il tumore è in grado di acquisire.
Il laboratorio di ricerca traslazionale di Fortunato Ciardiello presso la Seconda Università degli studi di Napoli studia i meccanismi molecolari alla base dello sviluppo della resistenza nei confronti dei farmaci anti-EGFR, usati per le neoplasie del polmone e anche del colon-retto.
«Grazie al finanziamento AIRC siamo riusciti a scoprire che uno dei meccanismi principali con cui il tumore sviluppa una resistenza a queste terapie dipende dall'attivazione di MEK, un segnale che spinge la cellula a proliferare» spiega Ciardiello. «In modelli preclinici di laboratorio abbiamo dimostrato che bloccando MEK con farmaci già disponibili e vicini all'approvazione è possibile vincere la resistenza acquisita dai tumori nei confronti delle cure. Inoltre, sempre in modelli sperimentali, combinando diversi nuovi farmaci abbiamo ottenuto un effetto antitumorale anche su neoplasie del colon-retto e del polmone che fin dall'inizio si erano dimostrate resistenti al trattamento».
Questa scoperta apre nuove possibilità di trattamento per i pazienti affetti da CPNPC refrattari al trattamento con anti-EGFR.
Inoltre, sono già in corso in diversi centri italiani studi clinici controllati sui pazienti, i cui risultati potranno cambiare le aspettative anche di chi ha forme già avanzate del tumore del colon-retto.
Data di pubblicazione: 1 maggio 2013