Per ricordare il loro Andrea, colpito a 27 anni da una diagnosi di tumore raro, la sua famiglia ha creato un’associazione benefica, nella convinzione che “nessuno muore nel cuore di chi resta”.
Per ricordare il loro Andrea, colpito a 27 anni da una diagnosi di tumore intestinale raro mentre era già impegnato a costruirsi una carriera da avvocato penalista, nelle aule del tribunale e anche in quelle dell’Università Statale di Milano, la sua famiglia ha anche creato un’associazione benefica, nella convinzione che “nessuno muore nel cuore di chi resta”.
D’altra parte, anche in quel momento drammatico, Andrea aveva mostrato non solo notevole forza, ma anche l’altruismo che occorre per decidere di reagire mostrando un volto sereno e persino sorridente. “Dal giorno della diagnosi e fino alla fine non ha mai manifestato preoccupazione, anche per non fare preoccupare me e la sua mamma Rosalia” ricorda il papà Armando Spataro, che da quel momento e per i dieci anni successivi ha sempre accompagnato il figlio a tutte le visite mediche, presso gli ospedali oncologici più all’avanguardia in Italia, pur continuando l’impegno in magistratura, come da tradizione di famiglia iniziata in Sicilia due generazioni prima.
Il giovane laureato cum laude in Procedura Penale all'Università Statale di Milano, dove affiancò subito come assistente di cattedra il suo mentore e relatore della tesi Oreste Dominioni, si era fatto amare anche dai compagni di studi, cui dispensava generosamente i suoi leggendari appunti con schemi chiari e concisi – non a caso ribattezzati “Spatarini”, per assonanza con gli storici manuali “Bignamini” – che ancora oggi circolano di fotocopia in fotocopia tra gli studenti.
Data di pubblicazione: 22 gennaio 2020