DONA

"Ho capito che tutto è importante: una passeggiata, un caffè con un’amica. Vivo tutto al massimo!"

Rosaria ha superato una diagnosi di tumore al pancreas e, nonostante le tante difficoltà, dimostra ancora una straordinaria positività e voglia di vivere.

Siamo nel 2001 quando Rosaria inizia ad avvertire un forte prurito in tutto il corpo. Non ha alcuna manifestazione cutanea ma il fastidio è insistente e continuo. Il medico di base le dice che potrebbe dipendere dall’ansia e le prescrive qualcosa per calmarla. La situazione non migliora e Rosaria decide di rivolgersi a un dermatologo; dopo qualche giorno di antistaminici, si procede alle analisi di sangue, urine e feci. I valori non sono buoni e un’ecografia al fegato rileva che la colecisti è raddoppiata di volume e l’ampolla di Vater occlusa. Si decide allora di intervenire per sbloccare l’ampolla, procedere inoltre a prelevare del tessuto e fare una biopsia. La diagnosi è che Rosaria ha una neoplasia, un tumore al pancreas, e una parte dell’organo va asportata chirurgicamente.

È il professor Memeo a seguire Rosaria in questo percorso, ma soprattutto sono suo marito e un loro amico medico a tutelarla, a proteggerla da una notizia difficile e a nasconderle, fino all’ultimo momento possibile, la gravità della situazione. “Ha sempre parlato mio marito direttamente coi medici, io non sapevo nulla. È stato un uomo meraviglioso, ha preso in mano la situazione e mi ha permesso di affrontare l’intervento con un atteggiamento diverso; solo dopo ho scoperto di avere un tumore, quando mi hanno detto che avrei dovuto fare la chemioterapia.”

Rosaria effettua 10 sedute di chemio, poi si sottopone a controlli periodici. Oggi sta bene e ha ripreso la sua vita di tutti i giorni, anche se si è scoperta diabetica, probabilmente sia per una propensione genetica, sia perché il pancreas è l’organo che produce insulina, per cui dopo l’operazione la tendenza a sviluppare il diabete aumenta. In questo percorso la segue il professor Moschetta: “È una persona meravigliosa, mi ha dato la forza di rimettermi in piedi, di reagire, ed è stato e lo è ancora un sostegno psicologico importantissimo per me”.

Nel 2010 Rosaria ha però perso il “grande amore della sua vita”, il marito, per via di un tumore alle ossa. 

Nonostante le difficoltà, Rosaria è una donna di una forza e di una positività straordinarie. In seguito all’intervento e alla malattia, sotto il suo albero di Natale c’è sempre stata la busta con la sua donazione per AIRC: “È importantissimo quello che fanno, fondamentale… io sono una persona positiva, lo sono sempre stata, ma la malattia mi ha fatto capire che tutto è importante: una passeggiata, un caffè con un’amica, vivo tutto al massimo. Quando ho perso mio marito, al funerale ho accolto tutti con un sorriso, perché ho avuto il dono di conoscerlo e amarlo. È questo ciò a cui devo pensare, quello di cui ho goduto, lui adesso sta bene ed è comunque sempre con me”.

Rosaria è la prova vivente che la ricerca è vita.
Grazie a tutti coloro che la sostengono, proprio come fai tu!

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Data di pubblicazione: 5 settembre 2024