Oggi 5.000 ricercatori possono lavorare in laboratori di università, ospedali e istituzioni di ricerca in tutta Italia, prevalentemente in strutture pubbliche, con un beneficio tangibile per i sistemi della ricerca e della sanità del nostro Paese. Un vero e proprio esercito di scienziati composto per il 63 per cento da donne e per il 52 per cento da under 40. AIRC rappresenta per tutti una garanzia di continuità, indispensabile per il mantenere ai più alti livelli la loro competitività all'interno della comunità scientifica internazionale e per il progresso della ricerca oncologica.
Nel 2016 abbiamo garantito il sostegno alla loro corsa verso soluzioni efficaci per prevenire, diagnosticare tempestivamente e curare il cancro con 86,3 milioni di euro.
Il 2016 è stato anche l'anno in cui l'istituzione del 5 per mille ha tagliato il traguardo dei dieci anni (nove edizioni certificate dal 2006 al 2014 dall'Agenzia delle Entrate cui si deve aggiungere la stima relativa al 2015, i cui dati ufficiali non sono stati ancora resi noti). Dalla sua prima edizione il 5 per mille ha portato nelle casse degli enti scelti dai contribuenti circa 4 miliardi di euro. A impressionare, oltre agli importi, è anche la curva delle adesioni: le firme sono ormai quasi 17 milioni a fronte dei 12,8 milioni di contribuenti che aderirono nel 2006. Di queste, oltre un milione e settecentomila sono destinate ad AIRC. A questa straordinaria adesione AIRC ha già risposto con l'avvio di due programmi innovativi: il Programma speciale di oncologia molecolare e il Programma speciale di diagnosi precoce e analisi del rischio di sviluppare un tumore. Al loro interno si svolgono 14 progettualità che oggi vedono all'opera oltre 1.000 ricercatori in 48 istituzioni diverse con l'obiettivo di offrire nuove e più efficaci terapie e metodi innovativi di prevenzione e diagnosi precoce.
Data di pubblicazione: 1 giugno 2017